Domenica fra Divino e Divano

La Domenica. Il giorno del Signore, il giorno del riposo, che pure l’Onnipotente ha deciso di incrociare le braccia. Il giorno più controverso della settimana e forse il più odiato dopo il Lunedì.

Il giorno in cui non sai se essere contento di essere a casa e poter ancora fare tante cose o essere incacchiato perché in 12 ore sarà lunedì e si ricomincia col solito tran tran. Ma nel 70% dei casi ti ritrovi apatico sul divano con la bavetta e la tuta a percepire, dalla quarta dimensione della rottura di cazzo, i programmi del pomeriggio oppure rinchiuso in un centro commerciale X o all’ Ikea, a spendere cifre esorbitanti in tafanari che millanti come imprescindibili.

E che tu sia single o in coppia poco cambia, soprattutto quando ti becchi una domenica come questa; fredda, grigia piovosa. Le alternative sono poche, a meno che tu non sia un maniaco dell’organizzazione e riesca a programmare la gita fuori porta nei minimi particolari con una tabella di marcia serratissima con margine di errore e ritardo rasente lo zero, solo per poter dire che hai passato una domenica bellissima e quantomeno soddisfacente, ma al prezzo che ti sei alzato alle 8.00 e hai avuto i tempi ristretti anche per la popo’ mattutina.

Ovviamente le mie domeniche di singletudine e vita da sola sono entusiasmanti come la stesura del 730 – non che da accoppiata fossero l’esperienza mistica, ma le coccole dopo pranzo o la sveltina sotto al pannetto erano comunque apprezzabili passatempi. Stamattina mi sono svegliata relativamente presto nonostante la sbronza colossale di ieri sera, con annesso panino lurido prima di dormire, ho girottato in pigiama (che ancora indosso senza ritegno alcuno) cercando di capire come far asciugare i panni creando una specie di asciugatrice fai da te, (per gli interessati: lo stendino in bagno con lo scaldino a palla). Ho trangugiato due caffelatte e una banana nel vano tentativo di mettere a tacere il morsi della fame – l’alcool e il panino di ieri sera mi stanno facendo venire dei sensi di colpa atroci. Mentre aspettavo che il caffè salisse ho buttato un occhio disperato alla scatola nella libreria con tutti gli scontrini e un brivido mi ha attraversato la schiena. Ma prima o poi mi toccherà. E ho iniziato a pensare cosa scrivere sulla domenica. Sulla mia domenica. Oggi avrei dovuto essere su per una montagna a sgambettare allegramente fra i crinali dai colori cangianti del foliage autunnale, fare mille foto e invece stocazzo; con le luci spente seduta al tavolo della cucina con cinque Yankee Candle accese stile Santuario di Medjugorie e la pioggia che mi sporca i vetri della sala. Avevo acceso la musica con una playlist a caso, ma i tormentoni estivi non mi sembravano opportuni al mood solitario autunnale. E poi mi è morto Amazon Music.

Odio le domeniche così, soprattutto il mio spirito trekker, che quando apro il letto contenitore guarda lo scatolone con la scritta “attrezzatura trekking vale” con un misto di nostalgia e tristezza perchè sa che resteremo separati per lungo tempo e non è detto che la prossima volta che cercherò di infilarmi i pantaloni da escursionismo riuscirò a chiuderli.

Poco fa arriva è arrivata la chiamata salvifica di mia madre “vieni a pranzo?”. Non nascondo che la prospettiva di togliermi il pigiama, guidare fino a casa dei miei, sottopormi ad interrogatori “sei dimagrita ancora?” “dormi? guarda che occhiaie!” “smetti di tingerti i capelli che così rossi non stanno bene” non mi entusiasma,: la domenica è così, una volta che ti sei arrotolato nella noia e hai capito che la giornata sarà contornata dal fancazzismo più o meno voluto o costretto, quando ti arriva una proposta sei anche un po’ infastidito. Soprattutto quando sai che alla fine ti dovrai sciroppare delle rotture di coglioni che se resti da solo ti risparmi di sicuro; ma che ti vada ti trovi arrotolato in pensieri che non avresti nemmeno voluto che ti sfiorassero.

Alla fine ho deciso che andrò, voglio essere ottimista; mal che vada il divano a casa dei miei è più grande e comodo e mi ci posso stravaccare meglio.

7 pensieri su “Domenica fra Divino e Divano

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