A Novembre compio 29 anni e se è vero che i 30 sono i nuovi 20, per estensione sono una nuova maggiorenne. E su certe cose vedo che è vero, i 30 sono i nuovi 20; vuoi per le difficoltà imposte dalla società che è sempre più vecchia perchè l’età media è sempre più alta, vuoi per pigrizia, deresponsabilizzazione, disinteresse della nostra generazione che è stata una delle prime ad essere piuttosto egoriferita e quasi totalmente disinteressata al resto del campo che va oltre al proprio orticello. Tipo “finchè sto bene io va tutto bene”.
Ma se è vero tutto ciò, che la gente non si sposa, non fa figli, non si impegna, non ha soldi, non ha lavoro e tutto questo porta ad un circolo vizioso infinito per cui se mi manca A allora tutto l’alfabeto salta, perché mi sento vecchia? Anzi, perchè mi sento una vecchia in un corpo giovane o a volte all’esatto opposto, una ragazzina nel corpo e nell’età anagrafica di una donna ormai più che adulta che dovrebbe pensare a farsi una famiglia, avere delle solide basi e delle certezze mentre mi trovo ancora qui ad annaspare in questo mare fra chi mi dice “ma sei ancora giovane! sai quanto tempo hai?” e chi ” ormai è il caso che inizi a pensare al tuo futuro, non sei più una ragazzina”. E allora cosa si fa? Come mi devo comportare? Mi spacco ammerda come quando ho passato il mio periodo adolescenziale in ritardo 3 anni fa? Mi trasformo di nuovo nel bradipo in tuta e libri di quando avevo 18-20 anni? Non ho davvero indizi sul da farsi. So solamente che questi due tratti in me coesistono e a volte fanno a pugni; che sono una ragazzina semi maggiorenne ma anche una nonna che fa la maglia, ma nel mezzo vorrei che ci passasse la fidanzata, la moglie, la madre. Con qualcuno che amo alla follia, ovvio.
E questo è il momento. E sento che mi sta scappando via mentre cerco di capire chi caspita sono, come realizzarmi, come identificarmi nel mondo che mi circonda fatto di gente che si sposa e figlia come se fossimo tornati nel ’55, mentre io alterno serate da panico dove faccio le 5 del mattino a ballare e buttare giù shottini come un marinaio (facevo, ora col Coviddi, solo alcol ove possibile) e sembrare un idiota su TikToc al resto dei giorni in cui mi ritrovo al venerdì sera ad abbioccarmi davanti a “Tale e Quale Show”, a tenere casa pulita perchè “metti che viene qualcuno” e sfornare teglie di lasagne e impastare tortelli che “se arrivano ospiti ho già pronto”. Come faceva mia nonna.
Non so dove localizzarmi se non in una zona grigia fra la gioventù che fu che ogni tanto torna a bussare in maniera insistente e una vecchiaia che avanza col passare degli anni che mi dice che devo smettere di essere ragazzina ma che dai più non viene percepita, compresa e messa a tacere. O che trova sempre la persona sbagliata, o la persona giusta nel momento sbagliato. Combattuta fra il “c’è tempo” e il “mia madre aveva già un figlio di 3 anni alla mia età”. E nel frattempo il tempo passa e non riesco ad adattarmi bene al suo andamento. E mi ritrovo ad addormentarmi al cinema, a incazzarmi perchè non riesco a smacchiare le tende, a piangere con la pubblicità dei pannolini vedendo i bambini sgambettanti o ad emozionarmi quando la mia compagna delle elementari si sposa. Cose che mi paiono così lontane mentre invecchio.
Anni fa scrissi su Facebook che mi vedevo a 30 anni con la casa piena di gatti e di posaceneri colmi di mozziconi. I gatti mi danno allergia, fumare troppo non me lo posso permettere per il costo delle sigarette. Quello che mi rimane è un freezer pieno di cibo e una casa immacolata e cosparsa di candele e fiori stile SPA orientale. Vuota.
Ho sempre pensato che non si dovrebbero fare, o non fare, certe cose perché si è in una determinata età. Chissà poi chi l’ha deciso… ma soprattutto, perché molte persone lo accettano?
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ti dico solo che chi ha letto il mio post dei miei conoscenti mi ha detto: “è così. quindi cosa vuoi fare?” -.-
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vabbè, dai…
io mi sono capita verso i 50 anni e innamorata davvero a 56… dunque… non disperare, Baby! 😉
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