Alla fine ci sono arrivata. Alla soglia dei 30 anni ce l’ho fatta a collezionare una serie di batoste e delusioni tali per cui, ora non mi fido più. Proprio io, che da sempre anelo all’Amore della vita; al Principe Azzurro, possibilmente Noah di “Le Pagine della Nostra Vita”, in pianta stabile al Mulino Bianco. Ecco, a forza di volerlo e trovarmi sempre con le aspettative disattese -anche per colpa mia- adesso mi ritrovo nel Purgatorio delle donne che non sanno dove sbattere la testa; la zona grigia di chi vorrebbe qualcuno sì che le ami, ma che fanno le pulci a tutti perché nessuno è minimamente degno di avvicinarsi. Il girone delle Ipercritiche (o Iperselettive, ma personalmente le selezioni per il Richard Gere di Pretty Woman sono al momento sospese fino alla scoperta del vaccino anti-stronzo). Perché sono tutti viscidi, perché hanno tutti come unico scopo di portarci a letto, che non li vogliamo nemmeno conoscere, che già il “ciao, come va?” di uno sconosciuto è un affronto e una palese richiesta di scambio di fluidi corporei. Che se vuoi uscire con me perché ti piaccio fisicamente perché manco ci conosciamo e poi si vedrà, ma intanto ci facciamo una chiacchierata, la risposta è NO; perché sei un porco, sei un viscido e da me non avrai nulla perché sei un approfittatore. Perché se ti iscrivi ad un sito di incontri vuoi solo il sesso facile (appurato nel 98,9% dei casi con buona pace di chi con un solo neurone funzionante ragiona a suon di “Tinder serve a scopare eh…!”), perché se metti quattro like di fila, sicuro lo stai facendo con altre 76 ragazze per cui sei un pescatore con le bombe, sei disperato e fai anche un po’ ribrezzo. Ma nei momenti di down più buio anche la controparte è alla frutta; perché nonostante tutta la discarica di casi umani veri o presunti che mi vedo attorno, mi ritrovo in momenti di estremo vuoto emotivo a richiedere amicizie a caso nel mare di pesci social per poi eliminare l’amicizia o peggio bloccare al quarto like consecutivo o messaggio in chat. Perché mi trovo a scaricare le dating app, valutare cosa offre il mercato dei single con occhio disprezzante e schifato per poi disinstallarla 10 minuti dopo.
E come se ne esce? Non lo so, ma in alcuni casi non fare niente è l’unica cosa da fare. Smettendo di cercare spasmodicamente le attenzioni o la conoscenza di qualcuno, smettendo di baciare dei ranocchi che solo con la buona speranza diventeranno principi. Uno che è viscido resta viscido. E se lo baci il viscidume può solo che aumentare. Accettando il fatto di essere respingente e malfidata verso ogni portatore di cromosoma Y, per non dire di pene (sotto ogni accezione del dizionario), accettando il dato di fatto che sono diventata acida e cattiva e non so nemmeno io se e quando non lo sarò più. Che potrà volerci tempo, magari moltissimo. Talmente tanto che l’unico modo che avrò di tenere un neonato in braccio sarà il battesimo del figlio della mia amica XYZQ (sbaglio o c’è un’ondata preoccupante di gravide?). O l’unico modo per tenere in mano un bouquet è che la sposa mi chieda di reggerlo per andare al bagno durante il ricevimento. Ma manco afferrarlo nei tafferugli del lancio.
Ma non dirò mai che sto bene da sola. Che mi basto da sola. Non dirò mai che sono single convinta per scelta e mi sento imbattibile. Sono zitella mio malgrado e lo sarò ancora per molto, per sfiducia e delusione. E sarò anche molto stronza da qui in avanti, ma questo verrà dichiarato come patto di non belligeranza a qualsiasi avventuriero voglia provare ad oltrepassare il fossato con i coccodrilli e ammazzare il drago; ammesso e non concesso che gli darà l’accesso automatico al mio letto, senza menzione alcuna del cuore, grandissimo assente per infortunio e per scarsi risultati ai colloqui. Tipo “le faremo sapere” e poi non ti assumono.
Sono semplicissime misure di protezione, e non sono l’unica donna nel globo terracqueo a metterle in atto e per di più sono in continua evoluzione; sia di smantellamento che di fortificazione. dipende tutto dalle intenzioni di chi cerca di svalicare. Per cui, non fatecene una colpa se siamo stronze, acide, fighe di legno e facciamo serratissime selezioni all’ingresso – che se le avessimo fatte noi al Billionaire non sarebbe successo tutto sto casino- ma a chi prima di voi ci ha portate a prendere seri provvedimenti di salvaguardia per tutti voi, futuri assaltatori al forte; interrogatevi sulla nobiltà delle vostre intenzioni nei nostri confronti di donne asserragliate nella fortezza del “stammi su di dosso che sei uno stronzo come gli altri”. E se non avete voglia di impegnarvi e di fare fatica perché possiamo fidarci di voi, che “non sono come gli altri”, cambiate pure strada.